TERAMO – Chiusi 733 pubblici esercizi nel 2012 in Abruzzo. E’ questo il bilancio che la Confesercenti traccia nel documento programmatico approvato all’unanimità nel corso dell’assemblea provinciale. L’associazione do categoria lancia l’allarme sulla “desertificazione delle vie commerciali dei centri storici”. Ben 300 i negozi commerciali che hanno cessato l’attività, 354 le imprese turistiche, 1310 le altre attività. Per quanto riguarda la provincia di Teramo, sempre nello stesso lasso di tempo hanno chiuso i battenti 679 attività commerciali, a fronte di 429 nuove aperture, con un passivo, quindi di 250 attività. Nel settore turistico le cessazioni sono state 237, le aperture 138, con un passivo di 99 unità. «Nel 2012 – afferma l’associazione di categoria – la crisi si è talmente acuita che nelle ultime festività natalizie per la prima volta si è registrato un calo di vendite anche dei prodotti agroalimentari, che si aggiunge anche alle contrazioni del consumo dei farmaci e dei servizi a tutela della salute». L’associazione lamenta anche che le attività ancora in esercizio hanno avuto un calo di fatturato che va dal 20 al 50%, riscontrando anche aumenti dei costi di gestione, come affitti, utenze energetiche, carburante, imposte come Iva, irpef, tarsu, ecc. «Le attività che meglio sopravvivono alla crisi – afferma ancora la Confesercenti – sono le strutture della Grande distribuzione, con marchi internazionali, al prezzo, però, di una forte riduzione di personale, e quelle di piccole dimensioni i cui titolari sono proprietari dell’immobile, in quanto esenti dal costo dell’affitto».
LE PROPOSTE DELL’ASSOCIAZIONE – Tante sono le idee lanciate dalla Confesercenti, tra cui la riduzione degli oneri fiscali alle imprese e alle famiglie, ma anche favorire l’accesso al credito, favorire il turismo e riproporlo in nuove forme, valorizzando il territorio, e migliorando le infrastrutture, soprattutto quelle viarie, che restano ancora da completare, come la Teramo Mare, la Pedemontana Marche-Abruzzo, il prolungamento del Lotto zero verso l’interno, il collegamento diretto tra l’uscita di Colledara della A24 con la stazione montana dei Prati di Tivo, la realizzazione di una via panoramica che colleghi tutti i paesi dell’area del Gran Sasso. La Confesercenti sollecita inoltre l’erogazione dei fondi per la nuova cabinovia, la realizzazione di nuove strutture sciistiche nell’area del Gran Sasso e il recupero e la valorizzazione dei casolari abbandonati. Per quanto riguarda Teramo, la Confesercenti propone di riprendere lo studio di fattibilità approvato dalla precedente amministrazione provinciale per l’avanzamento della metropolitana di superficie verso il centro della città e il recupero del Teatro romano.